Permanent link to this article: http://riscatto.info/old_version/i-fotoracconti/piazza-montecitorio-21-5-15/
Your email address will not be published.
Sottoscrivo la Carta del Grano come persona fisicaLeggere o modificare la petizione Sig.ina Sig Sig.ra Signorina Mx. Dolt. Forum del Grano Ho letto la Carta di Altamura e Matera e, condividendola, la sottoscrivo come persona e sostengo la Rete dei Comuni del Grano e il Forum che la propongono come spazi di partecipazione fra cittadini per difendere il grano, la sua coltivazione e la trasformazione in quanto bene sociale, economico, culturale e ambientale decisivo per il mantenimento dell'ambiente, della cultura e dell'identità delle nostre comunità. _______________________________________________________________________________ LA CARTA DI ALTAMURA E MATERA IN DIFESA DEL GRANO 1) Difendere il grano è questione di democrazia non di tecnica Si difende il grano superando l'imposizione del modello della crisi con più diritti e il coinvolgimento pieno di tutti gli attori sociali e non con soluzioni tecniche né, tanto meno, con i trattati commerciali. I cittadini italiani hanno il diritto di decidere come produrre, distribuire e consumare il grano e i suoi prodotti secondo i principi della Sovranità Alimentare in quanto diritto umano inviolabile e a rifiutare, se lo decideranno, l'imposizione di norme, regole o trattati commerciali non fondati su equità e il rispetto degli interessi generali e collettivi. 2) Cosa coltivare. I semi come patrimonio sociale. I semi, la loro selezione e salvaguardia, la riproducibilità e tutela come bene sociale e risorsa comune non privatizzabile sono alla base del nostro impegno nella difesa del grano. In quanto beni e valori comuni, i semi naturali non possono essere brevettati; va garantito il rapporto equilibrato fra tutela dei semi di cereali legati al territorio, il loro scambio, la conservazione e selezione e il loro miglioramento per permettere sia la agrobiodiversità sia le produzioni di scala che garantiscano reddito e disponibilità di cibo sano. La loro tutela e miglioramento non può in nessun caso ricorrere agli OGM o altre pratiche simili. 3) L'indipendenza della scienza e della ricerca. La Ricerca e la Scienza devono essere autonome e indipendenti, al servizio degli interessi generali dei cittadini, capaci di sostenere le loro istanze e le scelte condivise, offrendo soluzioni e strumenti verificabili ed efficaci. Il ruolo e la funzione della ricerca pubblica e dei servizi di assistenza sono la base delle garanzie di autonomia. 4) La responsabilità del coltivare il grano e usare la terra. Il grano è un prodotto agricolo e come tale deve essere legato al territorio, alle sue specificità, ai cicli della natura nel cui rispetto si deve integrare a pieno. La coltivazione del grano deve garantire la tutela del suolo, dell'acqua, della biodiversità, della salute e la biologicità dei cittadini. A tal scopo ci impegniamo a difendere la terra dalla aggressione di trivelle, eolico selvaggio, inquinamento e cementificazione e a superare l'uso di input chimici e di pratiche invasive come quelle del Glifosate e, comunque, a garantire i cittadini dall'assenza di residui pericolosi. Gli agricoltori sono di diritto i custodi di questi principi e assumono pienamente il dovere di garantirli ricercando lo equilibrio con il compito di produrre le quantità necessarie a soddisfare i bisogni generali e non di pochi. Perché questo dovere venga pienamente esercitato poniamo a base il principio inderogabile della garanzia del reddito per chi produce e del salario e i diritti per chi lavora. 5) Come trasformare. Per un Born in Italy legato al territorio ed alla nostra cultura del cibo. La trasformazione primaria e secondaria del grano hanno il compito di garantire quantità, salubrità e sicurezza alimentare, mantenendo e valorizzando il patrimonio di saperi tecnologici frutto della millenaria cultura del lavoro agricolo e della tradizione culinaria italiane. Un Made in Italy che non sappia integrare e avvicinare la coltivazione alla trasformazione è solo una speculazione commerciale; definiamo, al contrario, come “Born in Italy” quei processi che attuino metodi, prodotti e tecnologie centrate sulle specificità dei nostri grani, offrendo prodotti espressione di un ciclo produttivo pienamente integrato. In questo caso, i parametri di qualità su cui fondare la trasformazione devono adattarsi alle caratteristiche dei nostri grani valorizzandone le specificità e i punti di forza (assenza di micotossine, minori valori di proteine e glutini, ecc.) e ridefinire gli standard fondati oggi sulla produzione iperproteica. Il Made in Italy che ci serve è quello privo di contaminanti; a questo va orientata la trasformazione. 6) Come commerciare e scambiare assicurando redistribuzione del valore aggiunto. La vendita del grano e dei suoi prodotti è un regolatore della distribuzione del valore aggiunto che si determina lungo tutti i passaggi del ciclo e non può essere semplicemente una speculazione che lo concentra in alcune mani scaricando i costi sugli anelli deboli. La definizione di “Contratti commerciali equi” è un obiettivo economico e di efficienza prima ancora che etico. Il commercio del grano deve fondarsi preferibilmente sulle produzioni di territorio anche per evitare che com il ciclo lungo (su navi per migliaia di km) si producano spreco di risorse e rischi per la conservazione dei prodotti. La riconoscibilità e l'origine dei prodotti che si commercializzano va ricercata, promossa e imposta come garanzia per chi compra. 7) Oltre la speculazione delle commodities, per prezzi giusti. La determinazione del prezzo del grano come commodity fondata sulla borsa merci è solo una speculazione finanziaria e non può essere la base per definire un prezzo giusto che remuneri il lavoro, assicuri la funzione sociale della produzione e il diritto al cibo. Solo una trasparente contrattazione interprofessionale fra i diversi soggetti della filiera garantisce un equilibrio accettabile. Impegniamo noi stessi a dare vita ad una Commissione Etica del Prezzo che su base scientifica fissi prezzi minimi ed equi. 8) Consumare responsabilmente, scegliere liberamente. Un consumo consapevole è la base per compiere le scelte che incidono negli scambi e nella dinamica domanda e offerta. Il ruolo e il protagonismo responsabile dei cittadini si esercita dentro un quadro per cui è garantita loro una informazione trasparente e un diritto all'accesso al cibo sano a prezzi tali da scongiurare il rischio che solo chi può permetterselo economicamente compra la salute. A questo compito impegniamo il Forum investendo sulla crescita della consapevolezza sociale. 9) Il grano come fattore sociale e di cultura, a difesa delle comunità. Il grano, la sua coltivazione e la sua trasformazione produce valori economici ma anche valori sociali e culturali che vanno tutelati e implementati. Tutti i soggetti che si riconoscono nella Carta (pubblici e privati) si impegnano ad investire e operare per garantire il pieno sviluppo e la tutela delle culture del grano e delle comunità cerealicole favorendone la conservazione e la riproduzione attiva. 10) Le regole, le norme e il ruolo delle istituzioni siano di garanzia di interessi generali. Il ruolo e la funzione da protagonisti dei cittadini, delle imprese, degli Enti in difesa del grano sono fondamentali ma hanno bisogno di regole e leggi di garanzia. Senza che la politica intervenga per assecondare e favorire il cambiamento gli sforzi sono velleitari. Troppe norme che governano il ciclo del grano rispondono agli interessi di lobbies speculative. Il legislatore deve rimuovere quelle norme che egli stesso ha prodotto tornando, con regole nuove, ad avere quel ruolo di garanzia che la democrazia pretende. Per esempio, deve superare l'ipocrisia di leggi restrittive per i produttori italiani mentre, nei fatti, non valgono per i prodotti importati creando dumping e rischi ai consumatori. Le Regioni cerealicole devono adottare piani di valorizzazione assumendo la centralità della produzione cerealicola per la difesa del territorio e coordinando e finalizzando iniziative di settore coerenti. I Comuni devono avere un ruolo attivo nel favorire la partecipazione e nella difesa delle Comunità Cerealicole. La Rete dei Comuni del Grano è lo spazio di scambio e partecipazione su cui noi stessi ci impegniamo. **la tua firma** Aggiungimi alla mailing list BCC te stesso Sì, accetto il tuo politica sulla riservatezza 2 firme
Forum del Grano
**la tua firma**